Non si finisce mai di imparare. Già. Non si smette mai di sbagliare e di soffrire. Forse sono troppo incline all'amore, alla non-violenza, all'altruismo. Forse dovrei essere più fredda, incapace di provare affetto. Cosa dovrei fare, strapparmi il cuore dal petto? Cancellare quel briciolo di speranza che è in me nei confronti di questo cinico mondo? Talvolta mi sento sbagliata, inadeguata e mi reprimo, poi scoppio. Perfino quando piango, devo piangere in silenzio. Le mie lacrime non sono uno sfogo, ma soltanto un tentativo di reprimere un urlo nero, acuto, terribile, dilaniante. Ma io non vorrei mai piangere, avere questi attimi di debolezza. Vorrei semplicemente non meravigliarmi di un tradimento o di un torto, al contrario restare indifferente. In certe occasioni sento il bisogno di stringere qualcuno con veemenza. Quel qualcuno che non c'è o è lontano materialmente. Sento, però, questa presenza, che accetta i miei abbracci e mi avvolge a sua volta, facendomi sentire un lieve soffio d'aria calda in corpo.
Nessun commento:
Posta un commento