Benvenuti nel blog di Flavia Gordon, una ragazza bizzarra, perennemente legata ai suoi sogni. E' difficile descriverla, definirla a parole. In questo blog, però, lei si sfida. Sfida sé stessa a mostrare qualcosa di sé. Cosa aspetti ad entrare nel suo misterioso mondo?

lunedì 20 dicembre 2010



''Come mi batte forte il tuo cuore'' è un libro scritto da Benedetta Tobagi, dedicato a suo padre Walter ucciso a Milano il 28 Maggio 1980 dalla Brigata XXVIII Marzo, composta da sei giovani fra i quali Marco Barbone e Mario Marano, veri e propri esecutori dell'omicidio.
Benedetta ha solo tre anni quando vede morire suo padre: giace immobile sull'asfalto con il capo insanguinato in via Salaino, nei pressi della sua abitazione. La bambina timida dai ricci scuri sente per anni il dolore amaro, acuto, straziante, che si tramuta alla sua crescita in una continua ricerca di quel padre perduto, di ogni caratteristica della sua persona, strappatale crudelmente dalla morte.
Tobagi ripercorre gli episodi più rilevanti della vita del giornalista, documentandosi, interpretando frasi presenti nel diario che egli scriveva in quel periodo. ''Come mi batte forte il tuo cuore'' non è solo un diario intimo nel quale si delinea l'immagine di un uomo fortemente impegnato nel proprio mestiere e nella vita civile, ma anche una fedele ricostruzione degli anni Settanta e Ottanta, caratterizzati da violenze di piazza, lotta armata e terrorismo.
Personalmente, ho apprezzato questo libro per l'efficacia dell'autrice nel trasmettere le proprie emozioni, opinioni e riflessioni, la cui sincera voce trapela in ogni parola e giunge al lettore con una forza impetuosa. E' una vera e propria dichiarazione d'amore al padre, una ''rosa'' che adagia sulla sua fredda tomba, un nodo che le permette di sentirsi ancorata alla sua anima.
Gli ultimi capitoli sono quelli più intensi e probabilmente più sofferti, nei quali sono narrati l'incontro con uno degli assassini e le abitudini comuni tra lei e il papà, ma dai quali soprattutto si coglie il rimpianto per non aver potuto crescere assieme a lui. Mi sono sentita talmente colpita emotivamente che avrei volentieri stretto la scrittrice in un caloroso abbraccio, espressione del mio rammarico e della mia solidarietà nei suoi confronti. Ma, ahimè, non posso far altro che ringraziarla per questo suo libro, dirle che suo padre le è certamente vicino e che, come sa, le ha dato tanto attraverso i suoi scritti e oggi sarebbe sicuramente fiero di lei.

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