Benvenuti nel blog di Flavia Gordon, una ragazza bizzarra, perennemente legata ai suoi sogni. E' difficile descriverla, definirla a parole. In questo blog, però, lei si sfida. Sfida sé stessa a mostrare qualcosa di sé. Cosa aspetti ad entrare nel suo misterioso mondo?

venerdì 15 aprile 2011

Paure
Questo pomeriggio mi sento particolarmente di malumore. D'improvviso, mi rendo conto di quanto insensate e vuote siano queste giornate, trascorse senza nessuno con cui possa essere realmente me stessa. So quanto possano sembrare banali e controverse le mie affermazioni, ma la misera condizione in cui mi ritrovo non può non avere origine che da un simile malessere. E' come se mi trovassi faccia a faccia, per la prima volta dopo mesi, con le mie stesse paure. Paure, certo, paure! Paura che, nel momento in cui qualcuno mi conosca fino in fondo, trovi noiosa la mia compagnia e mi abbandoni. Forse questo è un timore nuovo, mai provato in precedenza. Sono sempre stata aborrita dall'abbandono, certo, ma non per quanto concerne l'amicizia. Ho sempre pensato unicamente all'amore, come rimedio di tutti i mali. Eppure non è un farmaco, i suoi effetti si affievoliscono con il tempo fino a sparire. Dunque, qual è il miglior rimedio ai miei problemi? Affrontarli. Allora dovrei guardarla in faccia, quella paura. Sfidarla. Dirle: << Ehilà, ma sai che io sono più forte di te? >>. Ma è difficile, mi sento come in una cella. Cammino a testa alta, tuttavia nessuno si degna di guardarmi come vorrei essere guardata, di abbracciarmi come vorrei essere abbracciata. O forse sono io che non faccio abbastanza per cambiare le cose, ma ho sofferto troppe volte. Non è mai capitato anche a voi di sentirvi impotenti di fronte al vostro tragico Destino? E' da un paio di giorni che piango, apparentemente senza alcun motivo. Semplicemente per la solitudine, per l'impotenza, per la voglia di cambiare, di scappare lontano.
Non riesco ad essere me stessa in questo mondo, ogni tanto me ne rendo conto, seppur con estremo dispiacere. Perfino questo spazio virtuale che ho creato per divertirmi, sfogarmi, mostrarmi, mi appare sempre più insensato. Credo che, nonostante i miei tentativi di animare la mia vita, essa sia di per sé vuota, priva di un qualcosa. Temo, allo stesso tempo, di affezionarmi troppo a ciò a cui non dovrei affezionarmi. Sento che sta succedendo di nuovo. Mi sto innamorando, forse, e della persona sbagliata. Ancora una volta! Non posso. Eppure, la sua mancanza mi rende inquieta, non riesco a far finta di nulla. Mi inginocchierei al suo cospetto e confesserei la mia colpa, se l'avessi dinnanzi. Ahimè, quante altre pene d'amore dovrò vivere? Quante altre volte sarò costretta a piangere a causa della mia ingenuità?



Al di là di questo aspetto irrilevante, ultimamente sembra che neanche i miei più fedeli amici mi ascoltino. Dunque, ho rinunciato a parlare con loro, anche perché mi proporrebbero soluzioni concrete ed io non conosco bene a fondo le origini di questa sofferenza periodica, dominata da paure astratte.
Cosa fare allora? Mi accontenterei di un lieto abbraccio virtuale da parte dei miei lettori!

 Buon Finesettimana,
Flavia Gordon.

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