Benvenuti nel blog di Flavia Gordon, una ragazza bizzarra, perennemente legata ai suoi sogni. E' difficile descriverla, definirla a parole. In questo blog, però, lei si sfida. Sfida sé stessa a mostrare qualcosa di sé. Cosa aspetti ad entrare nel suo misterioso mondo?

venerdì 21 dicembre 2012

{__ℓoney heart}


 Ogni volta che mi avvicino ad una persona e credo di provare dei sentimenti nei suoi confronti, mi rendo conto che non provo nulla di così forte di quanto avevo immaginato. Non è triste, bizzarro e a lungo andare dilaniante? E' più di un anno e mezzo che non mi innamoro, anzi, che non mi lego a qualcuno affettivamente in un legame che sia forte e che diventi il senso di ogni mio giorno. Non so cosa mi stia succedendo, ho un cuore così gelido ed insensibile? Non sono quasi più io...

martedì 23 agosto 2011

Voglio diventare più forte. / o sono già


Le amicizie finiscono così come gli amori. Penso non ci sia nulla di diverso o di infinito in questo mondo. Però, a volte, quando si conosce una nuova persona, si tende a pensare che lei o lui starà sempre al tuo fianco, che quell'amicizia durerà. Invece, non è quasi mai così. Sento le opinioni di molte ragazze, le quali credono che l'amicizia sia, in un certo senso, migliore dell'amore. Come se fosse superiore e non portasse sofferenze. Ma per me non è così. Anche l'amicizia mi fa sentire debole, ad un certo punto. Perché è più facile essere ferita e forse anche essere tradita, rispetto a quanto succede in amore.


Il dolore mi fa male, da qualunque delle due cose sia provocato. Non so se isolarmi dagli altri mi porterà a stare meglio, per questo preferisco non farlo. Dovrei solo trovare il modo per diventare più forte. Voglio liberarmi di questa assurda fragilità che mi porta sempre a sbagliare! Vorrei poter far del male a qualcuno senza avere sensi di colpa e poter reagire positivamente ad ogni sconfitta. Quando? Quando ci riuscirò?

martedì 12 luglio 2011

~ Iℓ divario che ci separa.

Sento un dolore inalienabile nel profondo del mio animo, come se qualcuno mi stesse strappando il cuore a morsi. Voracemente. Le braccia mi tremano, il nervosismo si fa sentire. Rifiuto qualsiasi aiuto; voglio star sola con il tuo ricordo. Eri dolce, come marmellata di fragole fra le dita. Eri imprevedibile come il mare terso con le sue onde. Eri semplicemente tu, una favola di cui rimembro semplicemente poche parole. Non riesco a comprendere il tuo cinico distacco e la mia ostinazione nell'inseguirti, come le nuvole inseguono il sole per privarlo della sua brillantezza. Ma io non voglio oscurare nulla di te: né le tue nivee gote, né il tuo sguardo bonario, né la bontà del tuo animo inquieto. Vorrei soltanto placare il tuo male di vivere. Darti amore e amore. Ora e ancora. Ancora per molto. Ti seguirò, ovunque tu vada. I'll go wherever you will go. Non ti lascerò mai appassire, mia fragile peonia bianca. Ti terrò fra le dita e sorriderò fra le lacrime che tu stessa mi provochi. Sorriderò nel dolore, perché non c'è nulla di peggiore che stare lontana da te.


Koishiteru.


Flavia.

mercoledì 6 luglio 2011

Finalmente viva. Ma a 18 anni.

Sono questi i momenti in cui mi ricordo di avere un blog. Uno spazio personale, uno spazio virtuale, uno spazio che non ho nella vita reale. Proprio per questo motivo mi trovo in questa realtà fasulla. Se andasse tutto bene, ma è illogico che tutto possa andar sempre bene nella vita, non starei qui. A parlare di me. Di ciò che mi piace e non mi piace. Di ciò che mi fa soffrire e non mi fa soffrire. In verità, la mia vita "reale" per così dire mi sta stretta. E proprio ora che sono le vacanze estive e un genitore che abbia un minimo di comprensione capirebbe che sua figlia vuole uscire, viaggiare, godersi un po' la vita... mi ritrovo a trascorrere giornate intere chiusa in casa. Oppure in questo paesino di merda. Con un paio di coglioni nelle orecchie che ripetono, come un ritornello ormai perpetrato nella memoria, "Quando hai 18 anni vai dove ti pare". Ma chiudete il becco. Tanto non m'illudo che quando avrò 18 anni cambierà qualcosa. Perché? Semplicemente perché i miei genitori vogliono tenermi al collare, come un cane da caccia che non sa reprimere la sua aggressività. Ma io mi sono rotta il cazzo, non voglio essere protetta da nessuno. Io sono io. Ho il diritto di vivere la mia vita, le mie esperienze. Fuori da questa casa. Perché la mia vita non è un fottuto paese semideserto abitato da semimbecilli, la mia vita è altro, è altrove e nello stesso tempo è qui. Le esperienze voglio scegliermele io. Un altro anno e un mese e potrò farlo, o almeno provarci, finalmente in grazia di Dio.
Aspetto con ansia i miei 18 anni. Solo allora potrò dire di essere una donna felice.





Questo era il mio pesciolino, si chiamava Leone. E' deceduto da poco, quindi voglio che tutti voi lettori mi facciate le condoglianze. Era tanto carino con quelle guanciotte paffute. Mi mancherà, sigh.





 Buon Compleanno Carmen! *__*

 


Ci sono cose che non si possono prevedere. Anzi, a dire il vero, nulla si può prevedere. Però, lo si sente. Quando qualcosa sta cambiando, intendo. Quando qualcosa inizia a prendere forma, a profilarsi nel proprio animo. All’inizio è difficile accorgersi che una persona sta diventando importante. E poi passa il tempo e ci si rende conto che la sua presenza è necessaria. Ed è proprio ciò che è successo fra me e te. All’inizio, ammetto che quando ci siamo conosciute ero in un periodo in cui volevo evitare a tutti i costi i rapporti con gli altri, o quantomeno ridurli quanto più possibile. Avevo paura di affezionarmi, di subire ulteriori delusioni. Forse all’epoca avevo un po’ più timore di quanto ne ho oggi. Però, c’è una cosa che ho capito: di tutte le persone che vanno e vengono dalla mia vita, poche ritornano. E’ vero che tu non te ne sei mai andata e credo che mai lo farai, ma anche se tu lo facessi, sono certa che ritorneresti. Non perché sono così speciale o indispensabile per te. O forse sì. Ma non è questo il punto. Torneresti perché mi vuoi bene e sai quanto sono solitaria, lunatica, pigra e perfino un po’ orgogliosa. Sai che cerco continuamente di proteggerti, di tenerti al mio fianco, anche se forse non ce n’è bisogno, perché c’è qualcosa di invisibile che ci lega: il filo rosso del Destino. Oggi è il tuo compleanno, ma non voglio farti nessuna sorpresa, nessun regalo. Lo troverei ridicolo, e sai perché? Perché se io lo facessi, ammetterei che sei più importante per me oggigiorno che tutti gli altri giorni in cui ci siamo parlate. Non voglio essere una di quelle persone che si ricorda di te solo il giorno del tuo compleanno. Tuttavia, se adesso ti sto scrivendo, c’è un motivo ben preciso: mi ritrovo immersa nei ricordi e proprio perché un tempo questo fu il giorno della tua nascita, non posso fare a meno di riflettere. Da quando sei entrata nella mia vita, penso di essere cambiata e in meglio. Mi hai resa più forte, in un certo senso, più consapevole di me stessa. Ho scoperto quanto l’affetto possa avvicinarsi all’amore… e di quanto, in fondo, io ti ami. Ti amo perché dire che ti voglio bene sarebbe troppo poco. E perché l’amicizia è una strana forma d’amore per me e sei stata tu a ricordarmelo. E’ stata una cosa che mi ha scossa, lo ammetto, non pensavo che questo legame potesse diventare così forte. Non ti lascerò mai, Carmen. Ti verrò a trovare un giorno, mia cara lucana. Ti stringerò forte tra le mie braccia e piangerò fra le tue. Sei una delle poche persone grazie alle quali oggi posso dire con fierezza che è bello vivere. E’ bello vivere Carmen, perché tu esisti. Non lasciarmi mai.

Tua Flavia.



 
P.S. Divertiti oggi X°°D Spacca il culo a tutti! *___*

lunedì 13 giugno 2011

Proud to be Gay!



L'11 Giugno 2011 a Roma si è tenuto l'Europride ed è stata una giornata per me e per tanti altri memorabile. Un grido, un inno alla libertà individuale, all'uguaglianza non più solo formale si è espanso per tutta la capitale e forse anche al di fuori di essa, dato che il supporto di noi giovani blogger, utenti di Facebook, Twitter, Tumbrl e altri social network non è mancato. Un giorno intero dedicato all'orgoglio gay ci voleva proprio, data l'indifferenza del ceto politico e della Chiesa nei nostri confronti. E' stata una vera e propria manifestazione di civiltà e di intolleranza all'omofobia, alla violenza con cui omosessuali, bisessuali e transgender sono disprezzati, aggrediti e ostinatamente rifiutati. Non sono mancate certo le polemiche nei giorni precedenti, soprattutto da parte della Chiesa cattolica sull'apparizione di Lady GaGa, popstar americana di origini italiane, a causa dei suoi video (come Alejandro o Judas) spesso provocatori nei confronti del clero. Nonostante ciò, Lady GaGa si è presentata con un abbligliamento non particolarmente vistoso rispetto al solito, con una sobria parrucca celeste, una gonna firmata Donatella Versace e un paio di enormi occhiali da sole. Suona e canta due canzoni, la famosissima "Born this way", divenuto ormai un inno a favore della libertà d'amare e la meno nota "The edge of glory". Ma ciò che colpisce della nuova star del pop è il suo lungo, chiaro e strabiliante discorso, che ottiene un ampio e diffuso consenso. Oltre all'entusiasmante esibizione della cantante, un milione di gay, lesbiche, bisex ed etero provenienti da ogni parte d'Europa hanno invaso la piazza, chi con abiti nuziali recitando un matrimonio, chi alzando in aria striscioni e cartelli che richiamano l'attenzione sul bisogno di ottenere gli stessi diritti di ogni altro cittadino italiano.
Dal mio canto, sono speranzosa in una maggiore apertura da parte delle Istituzioni, affinché il nostro Paese divenga un posto sereno in cui possono convivere diverse realtà tutelate dalla legge, proprio come afferma la nostra Costituzione.









Ecco il discorso di Lady Gaga all’Europride 2011 di Roma:
“La prima volta che mi sono avviata in questo viaggio artistico e musicale ero una semplice donna americana, ero figlia di una 2 generazioni di americani. Non sapevo ancora la passione e il fervore per le uguaglianze e la giustizia sociale che mi sarebbe cresciuta dentro dal profondo del cuore. Mano a mano che mi sono avvicinata a voi con la danza, l’arte e la moda, la celebrazione della nostra individualità mi è apparso chiaro che la mia più grande missione era di diventare parte della mobilitazione della comunità Lgbt. Oggi e ogni giorno noi combattiamo per la libertà per la giustizia, chiediamo compassione comprensione e sopratutto vogliamo piena uguaglianza ADESSO!
Sono arrabbiata come tanti di voi oggi ma noi dobbiamo trasformare questa piazza italiana in una vera e propria piazza elettrica. Dobbiamo dare prova della nostra rabbia della nostra pena ma questo ci deve rende più forti, oggi, nel proclamare la difesa dell’amore. Per alcuni governi i diretti non sono una priorità sociale, sono ambigui. Nel mio Paese la trasparenza della democrazia è diventata confusa in seguito a procedure politiche. Navigo su Google, Internet per cercare questa verità politica, questa giustizia sociale. Io voglio vedere, come voi, le argomentazioni e parte di questo dibattito della democrazia, voglio avere voce in capitolo in questo dibattito.
In Usa si possono celebrare diritti dei gay ma in qualche modo il problema politico esiste sempre. Ma adesso parliamo di Europride. Alzate le mani, voglio vedervi tutti… Non è una festa o manifestazione pacifica ma noi siamo qua per difendere l’amore. Voglio dire grazie a tutti colori che sono qui in questa bellissima piazza: Ciao Roma! Mi sono svegliata stamattina nel mio albergo ho dato un’occhiata a questa città bellissima e subito ho iniziato a sentire i mashup di Paparazzi, Judas e Born This Way… Grazie grazie tantissimo per aver permesso alla mia musica di far parte di questa manifestazione. È un onore per me essere qui oggi. A tutti gli organizzatori dell’Europride che combattono per i diritti Lgbt , voglio dire grazie Grazie, abbiamo bisogno di voi! Bravo Alemanno, lo ringraziamo per aver coordinato questo evento che ci ha consentito di essere qui oggi per celebrare tutto pacificamente.
Per me è un onore essere qui inoltre e vorrei ringraziare Donatella Versace. Lei ha praticamente realizzato questo vestito sul palco. Ho un abito dell’ultima collezione di Gianni Versace. Guardo nella folla e vedo che ci sono così tanti cittadini europei che lottano per la loro libertà, Per quei diritti che in molti paesi sono ancora illegali. Viaggio molto nel mondo, stringo loro la mano e voglio dire che è il vostro coraggio che mi ha ispirato. Le storie di tutti i miei carissimi fans, soldati, dei senzatetto, di coloro che cercano di perorare la causa dei diritti della comunità Lgbt, queste sono le storie e devono essere raccontato al mondo, le storie che hanno cambiato il mondo e che hanno parlato a difesa dell’amore.
Noi siamo qua oggi non certo perché non abbiamo meno valore! Siamo qua per proclamare la nostra forza e la nostra intelligenza. Non vogliamo essere trattati se non da essere umani. Il 26 giugno 1969 nel West Village è nato il movimento gay: noi eravamo tutti insieme quella notte come eravamo qui questa sera per la solidarietà. Siamo qui per riunirci insieme. E lo dico ancora una volta: dobbiamo andare avanti nella difesa dell’amore. Siamo qui insieme per chiedere e difendere diritti umani, per porre fine alla discriminazione e all’intolleranza. Abbiamo fatto tanti progressi progressi anche per la visibilità Lgbt, abbiamo fatto tanto contro la violenza e l’omofobia.
Ho parlato di queste cose in tutto il mondo, ho sempre ricordato queste versioni e mi viene chiesto perché parli così tanto dei gay. Mi chiedono “Perché sei così gay?” Perché mi fanno queste domande? Perché è così importante questa cosa per te? Io sono figlia della diversità. Sono una della generazione che sente obbligo morale di esercitare questa potenzialità rivoluzionaria e fare del mondo un mondo migliore. E, su una scala “gay” da uno a 10, io sono una Judy Garland di 42 (icona gay storica), Sono consapevole del fatto che molti governi non consentono ai concittadini di avere questi consensi per me è terribile. C’è censura nella comunicazione e vorrei dire che in qualche modo queste barriere dobbiamo abbatterle . Conosco tante storie e spero che possano sempre essere messe più in luce. Noi del resto siamo fatti e nati così.
È la quantità di queste storie che hanno subito tanta discriminazione non permettono alla gente che la diseguaglianza è un effetto che ancora si sente adesso e in futuro. Vorrei nominare alcuni governi: Lituania, Russia, Polonia, Budapest, Libano, i Paesi del Medio Oriente. Non c’è un unico esempio di paese o legge per parlare degli effetti e della gente che arriva a gesti estremi per queste forme di isolamento: arrivano anche al suicidio. Io sono qui oggi, non solo perché sono una donna, ma perché cittadina europea. E chiedo ai governi di fronte al mondo di facilitare il nostro sogno di uguaglianza: Aiutateci a trovarci insieme nella pace, non divideteci!
So delle religioni, ho rispetto a chi crede ma credo che sia importante rivendicare il cambiamento, riconoscerlo. Sono tante le questioni sociali, reali, serie. E io credo che in qualche modo tutto questo non debba avere un effetto nefasto sull’uminità. A volte i Presidenti dei governi sono così influenti… noi siamo qui perché spero riescano a capire che noi Lgbt non abbiamo accesso al dibattito politico. Lottiamo per la nostra identità. Quanto arriverà il giorno del nostro matrimonio, il giorno in cui porre fine a questa discriminazione? Come trasformare l’oppressione del passato nella liberazione del futuro? Facciamo nascere una nuova ideologia internazionale, siamo insieme per riassumere la nostra storia, lo vogliamo fare oggi. Dobbiamo essere rivoluzionari, farci voce dell’amore, della potenza umana, essere forti, per salvare vita e incoraggiare unità in tutto il mondo. Grazie!”

mercoledì 1 giugno 2011

Cara Carmen,
sono sincera: non sono come iniziare questa lettera. Sappi che per me è uno sforzo enorme mettere per iscritto tutto ciò che provo per te, perché per me è completamente indefinibile. Ricordo e sono certa che ricordi anche tu il giorno in cui ci siamo conosciute. Più che i particolari mi sono rimasti impressi i miei stati d'animo e la mia sensazione di perdizione, di totale sconfitta di fronte al Destino. Ero afflitta e non avevo voglia di ricominciare. Sapevo solo che era sempre la stessa storia. Vivevo un amore di cui me ne volevo liberare, consapevole come ogni emozione fosse giunta ormai al capolinea. Quell'amore forse era già finito, almeno per me. L'angoscia, tuttavia, permaneva nel mio cuore stanco, forse anche pigro, perché non avevo più voglia di cercare la gioia e di trovare il dolore. Eppure quella sera c'eri tu. Ti parlavo perché ne avevo voglia senza chiedermi nulla, forse la mia mente era già affogata nei pensieri. Sei stata il mio ossigeno, una boccata d'aria dopo la discesa agli abissi, un riemergere dopo aver toccato il fondo. L'idea di sentirti vicina si è impossessata di me al trascorrere dei giorni. Mi sentivo protetta, anche se non potevo stringere la tua mano. Eppure, anche solo immaginare il tepore della tua rosea pelle mi fa ancora sorridere, proprio come allora. Quanto tempo è trascorso? Sei ancora qui, come mi avevi promesso. Ho sempre avuto paura che tu mi abbandonassi, come hanno fatto altri, perché non sono perfetta o forse è meglio dire che sono troppo imperfetta rispetto a te. Ho temuto che potessi stancarti di me, che potessi arrabbiarti a causa del mio carattere. Beh, invece in un modo o nell'altro finora mi hai sopportata. So benissimo che non te ne rendi minimamente conto, eppure hai fatto e fai ancora tanto per me. Sono semplicemente fiera di averti conosciuta, sei una ragazza fantastica, anzi una grande donna, una donna coraggiosa come poche. Ti amo Carmen. Mi scuso con te se sono spesso assente, se sembro continuamente impegnata, se ti do l'impressione di non avere tempo per te. Posso solo dirti che non è vero e che farò il possibile per essere più presente, perché voglio renderti felice. Grazie d'estistere, perché quando ci sei è tutto profondamente diverso, bello, intenso, magico. Grazie d'essermi amica e di riempire la mia giornata con i tuoi sereni sorrisi e le tue improvvise pazzie. Sono felice e tutto questo è merito tuo.

Ti voglio bene e ricorda che sarò sempre al tuo fianco... Te lo prometto.

Love